In un mondo che cambia sempre più rapidamente e che pone interrogativi e necessità nuove, il professionista del futuro – che in realtà è già presente – è chiamato a sviluppare nuove competenze relazionali ed etiche, verrebbe da dire, umane che superino quelle meramente tecniche.
Siamo quindi chiamati – come professionisti – ad assumere una forma nuova, tridimensionale come la realtà che ci circonda, quasi sferica.
La sfera è infatti da intendersi completa, adattabile e centrata sull’essere umano.
D’ altronde in qualunque forma operi, qualsiasi sia la tecnologia che usa un professionista agisce e si relaziona sempre con esseri umani, influenzandone la vita.
La sfera rappresenta l’equilibrio fra competenze e valori, economia ed impatto, ponendo l’essere umano al centro dell’agire tecnico, in quanto scopo ultimo di tutte le discipline appunto, umane.
L’accessibilità è dunque un principio ed un diritto fondamentale[1] che dovrebbe permeare ogni progetto architettonico.
L’accessibilità è la condizione che consente a tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche, cognitive o sensoriali, di accedere e utilizzare prodotti, servizi, ambienti e informazioni.
Essa va ben oltre la semplice conformità alle normative, rappresentando un impegno verso la creazione di ambienti inclusivi e funzionali per tutti, comprendendo anche l’accessibilità cognitiva, visiva, uditiva e digitale.
Perché l’Accessibilità è Importante anche per gli Architetti?
Diritto alla città e inclusione sociale: L’architettura ha il potere di includere o escludere. Progettare per l’accessibilità significa garantire a tutti il diritto di vivere e godere degli spazi urbani, permettendo a tutti di partecipare attivamente alla vita sociale, economica e culturale.
Qualità della vita: Ambienti accessibili migliorano la qualità della vita per tutti, non solo per le persone con disabilità. Pensare all’accessibilità significa creare spazi più confortevoli, sicuri e facili da usare. Ciò automaticamente diminuisce l’handicap in senso primigenio.
Sostenibilità: L’accessibilità è parte integrante della progettazione sostenibile. Creare ambienti inclusivi contribuisce a costruire comunità più forti e resilienti.
Responsabilità, non solo sociale: Gli architetti hanno una responsabilità sociale nel progettare edifici e spazi che promuovano l’equità e l’inclusione, ma la responsabilità è anche civile o – nei casi più eclatanti – penale, con tutte le relative conseguenze.
Vantaggi economici: Apre nuovi mercati e aumenta la competitività delle imprese.
Troppo spesso però se è vero che l’accessibilità parte dal progetto, non è vero il contrario.
L’accessibilità e la progettazione sono due concetti che, negli ultimi anni, si sono intrecciati sempre più strettamente, dando vita a un nuovo paradigma progettuale incentrato sull’inclusione e sulla partecipazione di tutti.
E’ necessario però rendersi conto che l’architettura come l’edilizia, può fare molto in tema di accessibilità, quasi tutto. Purtroppo anche in senso negativo.
Aspetti Fondamentali dell’Accessibilità in Architettura
Accessibilità fisica: Riguarda la possibilità di muoversi liberamente all’interno di un edificio o spazio, superando barriere architettoniche come scale, porte troppo strette o percorsi irregolari.
Accessibilità sensoriale: Si riferisce alla capacità di percepire e comprendere l’ambiente circostante attraverso i sensi, ad esempio attraverso l’uso di segnaletica chiara e contrasto visivo.
Accessibilità cognitiva: Coinvolge la facilità di comprensione e utilizzo di uno spazio, ad esempio attraverso l’uso di un linguaggio semplice e chiaro nelle indicazioni.
Principi fondamentali della progettazione accessibile
Design for all: Progettare fin dall’inizio per tutti, considerando le diverse esigenze e capacità degli utenti.
Flessibilità: Creare ambienti e prodotti adattabili alle diverse situazioni e bisogni.
Semplicità: Utilizzare un linguaggio chiaro e un’interfaccia intuitiva.
Percezione: Garantire che le informazioni siano percepibili da tutti i sensi.
Comprendibilità: Rendere i contenuti comprensibili a tutti, indipendentemente dal livello di istruzione.
Operabilità: Assicurare che i prodotti e gli ambienti siano facilmente utilizzabili.
Tolleranza all’errore: Minimizzare le conseguenze degli errori e facilitare la correzione.
Ambiti di applicazione della progettazione accessibile
Architettura: Edifici pubblici e privati, spazi urbani.
Design industriale: Prodotti di uso quotidiano, mobili, elettrodomestici.
Informatica: Siti web, applicazioni, software.
Comunicazione: Materiali informativi, segnaletica, audiovisivi.
Servizi: Trasporti, turismo, assistenza sanitaria.
Normativa e strumenti, specifici per ogni settore.
Esistono numerose normative nazionali e internazionali che regolano l’accessibilità, come la Direttiva Europea 2016/2102 sull’accessibilità dei siti web e delle app mobili degli enti pubblici.
Inoltre, sono disponibili diversi strumenti e linee guida per supportare i progettisti nella realizzazione di prodotti e ambienti accessibili.
COSA SI PUO’ FARE
Corsi specifici, Workshop e seminari: Molte scuole di architettura offrono corsi dedicati all’accessibilità, all’universal design e alla progettazione inclusiva COME QUELLO CHE STATE SEGUENDO. Partecipare a workshop e seminari organizzati da esperti del settore può fornire strumenti e conoscenze pratiche, anche in aggiornamento.
Visite guidate: Visitare edifici e spazi progettati con criteri di accessibilità può essere un modo efficace per comprendere le diverse soluzioni adottate.
Collaborazioni con associazioni: Collaborare con associazioni che rappresentano le persone con disabilità può aiutare a comprendere meglio le loro esigenze e aspettative.
Coinvolgere le persone con disabilità nella progettazione, cosi come nei test e nei feedback. Nessuno comprende le sfide dell’accessibilità meglio di chi le vive quotidianamente.
Studio delle normative: Conoscere le normative nazionali e internazionali in materia di accessibilità è fondamentale per progettare edifici conformi.
Non arrendersi alle deroghe, che sono legalmente ineccepibili, ma spesso non consentono un uso in sicurezza, costituendo discriminazione e danno.
Effettuare verifiche successive, circa l’impatto reale dopo la messa in opera.
Esempi di Buone Pratiche
Rampe e ascensori: Garantire la presenza di rampe e ascensori per superare dislivelli.
Porte automatiche: Facilitare l’accesso per persone con difficoltà motorie (facendo però attenzione che non costituiscano barriere o fonti di pericolo per altre tipologie di disabilità.
Segnaletica chiara: Utilizzare una segnaletica visiva e tattile chiara e ben visibile.
Illuminazione adeguata: Assicurare un’illuminazione sufficiente per garantire la sicurezza e il comfort.
Arredi adattabili: Scegliere arredi flessibili e adattabili alle diverse esigenze.
In conclusione, l’accessibilità è un tema di fondamentale importanza per gli architetti. Progettare per l’accessibilità significa creare ambienti che promuovono l’inclusione, la diversità e la qualità della vita per tutti.
[1] In effetti Il CESE riconosce l’accessibilità come condizione basilare per la sostenibilità e la sua dimensione sociale, per la lotta contro la povertà e l’emarginazione e per la promozione della coesione sociale